Lewis Carroll, La vita segreta del papà di Alice: il titolo è promettente ma il libro com’è? Dedichiamogli una piccola recensione!

Oggi vi presento una biografia diversa dal solito, un libro tanto inusuale da sembrare quasi un romanzo. Si tratta di Lewis Carroll. La vita segreta del papà di Alice (in originale In the Shadow of the Dreamchild: The Myth and Reality of Lewis Carrolldi Karoline Leach. Svelo le mie carte sin da subito: mi è piaciuto molto. Vediamo subito il perché!

copertina

Copertina di Lewis Carroll. La vita segreta del papà di Alice

Panoramica sulla vita segreta

retro

Il retro del libro

Il bel tomo che ho tra le mani (decisamente non un tascabile) ha la copertina morbida in cartoncino spesso ed è in brossura. Il suo design è abbastanza essenziale, e sulla copertina vi è solo un Bianconiglio, nelle vesti di araldo, che ci attende per un viaggio lungo oltre 400 pagine. Cosa si può raccontare di Lewis Carroll per oltre 400 pagine? In realtà di materiale ce n’è abbastanza: tanto su Charles Lutwidge Dodgson quanto su Lewis Carroll, tanto sull’uomo vittoriano quanto sullo scrittore entrato nel mito.

La percezione di Lewis Carroll

Oltre 100 anni di studi sull’autore di Alice nel Paese delle Meraviglie non hanno contribuito nel migliore dei modi alla sua percezione odierna. Oggi lo conosciamo come “un pretino vittoriano, timido ed imprigionato in un’eterna fanciullezza. Un uomo che non aveva una vita, che viveva fuori dal mondo senza contatti umani, quasi un monaco che visse casto e morì vergine; che trovava conforto e compagnia solo nelle sue amiche bambine e che quasi sempre perdeva interesse nei loro confronti non appena raggiungevano la pubertà“. E ancora “un uomo con una sessualità deviata e repressa, considerato dall’opinione corrente un pedofilo” – così vuole il mito di Lewis Carroll.

K. Leach si affaccia su un mare di biografie

Per affrontare il passato ingarbugliato di Lewis Carroll, Karoline Leach pensa bene di utilizzare un approccio lineare. Il suo obiettivo è quello di ricostruire l’origine delle distorsioni compiute sulla sua figura per recuperare le verità dimenticate. Il problema è messo in chiaro da subito: le carte private, la corrispondenza, i diari personali di Charles Lutwidge Dodgson sono stati inaccessibili al grande pubblico (e a qualunque biografo esterno alla famiglia) per lunghissimo tempo. Solo nel 1969 la British Library ha potuto acquisire e successivamente divulgare i manoscritti dei diari, fino ad allora conservati dagli eredi di Dodgson nell’archivio di famiglia. Tutte le biografie (numerosissime) dedicate all’autore pubblicate prima di quegli anni non potevano quindi contare su materiale di prima mano, ma solo sulle biografie precedenti e su una buona dose di voli pindarici (intesi come interpretazioni personalissime).

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