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Sparizioni e magri tentativi di apertura

Con ragionevole certezza possiamo supporre che quando la biografia uscì nel 1898, i 13 taccuini di diario di Lewis Carroll fossero ancora tutti sani e salvi nell’archivio di famiglia. Cosa successe in seguito, e precisamente quando, è ancora un mistero ben lontano dall’essere risolto. Però nel 1932 abbiamo una traccia: in una lettera privata tra i nipoti Collingwood e Menella Dodgson si fa riferimento al fatto che manchino dei volumi.

La prima ammissione pubblica della scomparsa dei volumi venne data parecchi anni più tardi, nel 1953. Quell’anno infatti la famiglia accettò di rendere disponibile “qualcosa” per la pubblicazione di un’edizione critica dei diari di Carroll. Il curatore incaricato fu Roger Lancelyn Green il quale lavorò, udite udite, esclusivamente su testi ribattuti a macchina da Menella Dodgson.

Ma la parte migliore è che il curatore per anni fece intendere di aver lavorato sul materiale originale e integrale (a parte i 4 volumi scomparsi). Solo nel 1982, in una lettera a The Times, ammise di aver lavorato su trascrizioni “per ragioni di sicurezza”.

Salvataggio dall’oblio e inventario

I diari personali di Charles Lutwidge Dodgson divennero accessibili a partire dal 1969, quando la famiglia li cedette alla British Library. Finalmente si poté constatare quanto era rimasto dei famosi taccuini grigi: i volumi mancanti erano l’1, il 3, il 6 e il 7. I superstiti coprivano il periodo compreso tra il 1° gennaio 1855 e il 23 dicembre 1897, ma tra questi vi erano alcune pagine tagliate.

Le pagine tagliate sono una questione ancora più annosa dei volumi perduti perché, come ammesso dalla famiglia, la loro sparizione avrebbe “davvero” potuto essere accidentale [ma personalmente ci credo poco]. Con i tagli alle pagine è invece palese l’intenzione di voler eliminare delle informazioni scomode o magari troppo personali.

Le pagine mancanti sono in totale 7 e coprono il periodo compreso tra il 27 e il 29 Giugno 1863 e quello tra il 24 Maggio e il 6 Giugno 1879. Inoltre si è potuto osservare che la manomissione è avvenuta sicuramente in momenti diversi e molto probabilmente ad opera di mani diverse: alcune pagine sono state strappate, altre recise con un taglierino.

Ultimi ritrovamenti e nuove verità

L’ultimo ritrovamento carrolliano è piuttosto recente. Nel 1996, mentre la biografa Karoline Leach stava lavorando sull’archivio dei Dodgson poté provare l’emozione di un’archeologa. Dal nulla, probabilmente finito per sbaglio insieme ad altri incartamenti, emerse un documento che non era mai stato considerato prima. Strana la vita, il foglio in questione aveva addirittura un titolo scritto in cima: Cut pages in diary“, letteralmente “Pagine di diario tagliate [foto].

tagliate

Il documento “Pagine di diario tagliate”

Purtroppo non si tratta delle pagine rimosse ma soltanto del riassunto di alcune di esse, annotato da una delle nipoti di Carroll (Menella o Violet Dodgson, probabilmente le stesse mani che si erano armate di taglierino). Un promemoria privato che, date le intenzioni della famiglia, non avrebbe mai dovuto diventare di dominio pubblico.

Il documento, di una sola pagina, contiene su una facciata il riassunto di due delle sette pagine mancanti e sull’altra alcune annotazioni sulla famiglia Liddell. Un’annotazione in particolare è molto interessante ed è datata 27 Giugno 1863. Descrive un incontro tra Carroll e la signora Liddell ed espone il vero motivo per cui vi era stato un allontanamento da loro. Si è sempre speculato molto a riguardo, e la teoria prediletta dai più era che Carroll si fosse infatuato della piccola Alice Liddell e che, dopo una mossa azzardata, fosse stato costretto a prendere le distanze da lei. Con questa nota scopriamo invece che Carroll fu messo al corrente di un pettegolezzo che lo voleva interessato alla governante dei bambini, Mary Prickett, e alla figlia maggiore Lorina Liddell. Questa sgradevole conversazione lo costrinse a prendere le distanze dalla famiglia per qualche tempo, con la speranza di mettere a tacere il pettegolezzo.

Per ulteriori approfondimenti sui diari vi invito a dare un’occhiata al sito della The Lewis Carroll Society e a leggere il libro di K. Leach.

E questo è quanto. Si potrebbe approfondire su moltissimi punti, ma per oggi basta decisamente così – l’articolo è fin troppo denso. Alla prossima! 😉