Se Wonderland fosse un quadro, sarebbe sicuramente surrealista, non credete? E se ciò che vorremmo surrealista… lo fosse già diventato? Scopriamo insieme le opere di Salvador Dalì!

Premessa necessaria: riprendo a scrivere di Carroll dopo oltre due anni di silenzio, forse -non lo nego- incoraggiata da questo strano periodo di quarantena. Una pausa non dettata da motivi particolari, semplicemente il sito è passato in secondo piano rispetto al resto. Non vi faccio vane promesse di una frequenza costante di articoli, ma sicuramente mi impegnerò a postare più spesso, ogni qual volta l’ispirazione arriverà.

Tornando al punto, è arrivato il momento di parlare di una correlazione naturale: avete mai notato quanto di simile ci sia tra i lavori di Salvador Dalì (1904 – 1989, all’anagrafe Salvador Domingo Felipe Jacinto Dalì i Domènech) e i libri di Lewis Carroll? Da un lato, uno dei maestri del surrealismo, dall’altro un uomo capace di partire da una fiaba per bambini e trasformare la follia, così percepita da alcuni, in saggezza.

Surrealismo: l’arte dello straordinario

Ma cos’è il surreale, e di conseguenza il surrealismo? Affidandomi alla definizione della Treccani, dicasi letteralmente qualcosa di super-reale, cioè che supera ciò che noi possiamo vedere o vivere quotidianamente nel cosiddetto reale. Il surrealismo è il movimento che ne consegue, nato negli anni ’20 del 1900, a partire dal manifesto del poeta francese André Breton, con la volontà di esprimere, sia con parole sia con immagini, il libero funzionamento del pensiero, emancipandolo dal controllo esercitato dalla ragione.

Alice, una ribellione surrealista?

Illustrazione 0 - prefazione
Illustrazione 0 – prefazione

Alice nel Paese delle Meraviglie può indubbiamente essere considerata un’opera di ribellione, rivoluzione, paradosso. Una distorsione dello spazio e del tempo, della logica, delle dimensioni e delle proporzioni. Uno strappo alla realtà convenzionale, l’assimilazione dei sogni e giochi di parole propri dell’infanzia, di cui ne ruba l’ineffabile natura.

Però c’è qualcosa che non torna: come potrebbe essere definita surrealista un’opera che ha preceduto il movimento stesso? Vi ricordo infatti che Carroll e i surrealisti hanno vissuto in epoche differenti. Alice’s Adventures in Wonderland, o ad essere pignoli, Alice’s Adventures Underground, venne narrato per la prima volta in a golden afternoon del 1862; il libro vide la luce nel 1865. Il movimento surrealista nacque invece molto più tardi, nel secolo successivo (intorno al 1920). Lewis Carroll fu quindi un precursore dei suoi tempi? Questo è certo.

E i surrealisti hanno di certo adorato trarre spunto dall’opera, o almeno così è stato per Salvador Dalì.

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