Strano ma vero, stiamo ancora sfogliando Alice, non un libro di mitologia. Dispiega le ali e presentati Grifone!

Benvenuti o bentornati su Carrollpedia! Ci stiamo avvicinando sempre più alla fine di Alice nel Paese delle Meraviglie (il primo libro), di cui abbiamo già trattato la maggior parte dei personaggi… Ma non temete, non tutti si sono ancora presentati e quindi ci aspettano ancora diversi articoli prima di passare, in autunno, al libro Attraverso lo Specchio (il secondo libro).

Oggi riprendiamo il nostro cammino insieme ad Alice per conoscere un personaggio maestoso come pochi ma indifferente a molti. Ecco a voi l’analisi del personaggio letterario del Grifone.

Alice trova una guida

Alice

Alice e il Grifone

Incontriamo il personaggio del Grifone, in originale Gryphon, nei capitoli IX° (“The Mock Turtle’s Story“), X° (“The Lobster-Quadrille“) e XI° (“Who stole the tarts?“) del libro Le Avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie. Non compare invece nel libro Attraverso lo Specchio. Viene presentato ad Alice dalla Regina di Cuori, al termine della partita di croquet, con lo scopo di condurla dalla Finta Tartaruga.

Direttamente dalla mitologia classica, il suo aspetto non è certo cambiato: testa, ali e zampe posteriori da aquila e il resto del corpo da leone. Una creatura maestosa che come possiamo vedere dalla bellissima immagine qui a lato, fa apparire la nostra Alice più piccola di quanto già non sia.

Cosa nasconde un “Hjckrrh!”

Non appena lo conosce, Alice ne è assolutamente intimorita. Però piano piano inizia a fidarsi di lui, convincendosi che dopotutto non potrà essere più pericoloso della stessa Regina. E infatti è così: il Grifone è di indole buona, assolutamente innocuo. Una creatura abituata alla solitudine, incapace di prendere seriamente gli altri e i loro sentimenti.

grifone

Il Grifone

Il Grifone si dimostra essere sia un buon ascoltatore che un buon conversatore. Durante il racconto della Tartaruga utilizza spessissimo uno strano intercalare, il suono ‘Hjckrrh!’. Questo suo tic, unito ai frequenti singhiozzi della Tartaruga, saranno la “colonna sonora” della rievocazione dei bei tempi andati fatta dai due personaggi. Per il resto, si esprime in maniera leggermente sgrammaticata, utilizzando un accento che definirei gallinesco.

Si fa prendere la mano (o dovremmo dire ala) molto facilmente, è loquace, canterino e ballerino. Per l’interesse che manifesta verso le materie scolastiche e per tutte le altre caratteristiche appena elencate si dimostra essere uno dei personaggi più affini ad Alice, insieme alla Finta Tartaruga.

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