All in the golden afternoon

Le sorelline Lorina ed Edith, insieme ad Alice, parteciparono poi ad una certa gita in barca, il famoso pomeriggio che ispirò a Carroll la narrazione e poi stesura della prima versione di Alice’s Adventures in Wonderland. Stiamo parlando del golden afternoon – aureo pomeriggio” del 4 luglio del 1862 (che oggi viene annualmente celebrato come l’Alice Day), momento che la poesia a prefazione del libro ha reso eterno:

All in the golden afternoon
Full leisurely we glide;
For both our oars, with little skill,
By little arms are plied,
While little hands make vain pretence
Our wanderings to guide.

Ah, cruel Three! In such an hour,
Beneath such dreamy weather,
To beg a tale of breath too weak
To stir the tiniest feather!
Yet what can one poor voice avail
Against three tongues together?

Imperious Prima flashes forth
Her edict to “begin it”:
In gentler tones Secunda hopes
“There will be nonsense in it!”
While Tertia interrupts the tale
Not more than once a minute.

Anon, to sudden silence won,
In fancy they pursue
The dream-child moving through a land
Of wonders wild and new,
In friendly chat with bird or beast—
And half believe it true.

And ever, as the story drained
The wells of fancy dry,
And faintly strove that weary one
To put the subject by,
“The rest next time—” “It is next time!”
The happy voices cry.

Thus grew the tale of Wonderland:
Thus slowly, one by one,
Its quaint events were hammered out—
And now the tale is done,
And home we steer, a merry crew,
Beneath the setting sun.

Alice! A childish story take,
And with a gentle hand,
Lay it where Childhood’s dreams are twined
In Memory’s mystic band,
Like pilgrim’s wither’d wreath of flowers
Pluck’d in far-off land.

Le bambine fanno capolino nella poesia con i nomi di Prima (Lorina), Secunda (Alice) e Tertia (Edith).

Nel Paese delle meraviglie

Le bambine trovarono spazio anche nelle vicende narrate dal libro. Nel capitolo III conosciamo infatti sia il Pappagallo (o Lorichetto) che l’Aquilotto, anche se effettivamente in italiano è quasi impossibile riconoscere il piccolo omaggio/gioco di parole che si cela dietro ai loro nomi.

Il Pappagallo, in originale Lory, rappresenta Lorina Liddell e sarebbe nello specifico un lorichetto (ndr. pappagallo di dimensioni medio-piccole). L’Aquilotto invece, Eaglet in inglese, non è altri che Edith Liddell.

Aggiungiamo un’altra piccola curiosità -non confermata ma comunque piuttosto probabile- ossia che la “modella” delle prime illustrazioni del manoscritto di Carroll fosse proprio la più piccola Edith. Dopotutto all’epoca della prima stesura aveva esattamente 8 anni, come l’Alice letteraria.

Crescere

Lorina

Lorina Liddell (1858)

Non possiamo non raccontare, almeno in breve, quello che furono le vite dei ragazzi dopo che ebbero lasciato Oxford (sempre tralasciando Alice di cui abbiamo già parlato qui).

Edith

Edith Liddell (1860)

Iniziando da Lorina Liddell, probabilmente possiamo affermare che gli anni più avventurosi furono quelli che passò in viaggio con le sorelle per l’Europa, soggiornando per diversi anni fuori dall’Inghilterra. Qualche anno dopo, rientrata in patria, sposò William Baillie Skene. Morì il 29 ottobre del 1830 a Kensington – Londra, all’età di 81 anni.

Anche Edith Liddell soggiornò con le sorelle per qualche anno in Europa. Alcuni biografi ipotizzano che al suo rientro ebbe una fugace storia d’amore col principe Leopold di Sassonia (solitamente questa love story viene attribuita ad Alice Liddell, ma noi preferiamo decisamente la coppia Edith-Leopold).

Edward

Edward Liddell (1858)

Edith fu però la più sfortunata, morì prematuramente nel 1876, all’età di 22 anni, qualche mese prima del suo matrimonio.

Infine per quanto riguarda Edward Liddell le fonti sono decisamente più scarse. Sappiamo soltanto che visse fino all’età di 64 anni (giugno 1911).

Vi aspettiamo al prossimo articolo, sempre qui su Carrollpedia.it!