Bianconiglio: analisi del personaggio letterario

Il Coniglio Bianco, o Bianconiglio: un araldo, un esca o semplicemente un’ispirazione? Scopriamolo insieme

Aggiornato!Maggio 2015

Secondo appuntamento alla scoperta dei personaggi di Alice in Wonderland di Lewis Carroll. Nello scorso articolo ci eravamo concentrati sulla piccola Alice, oggi invece ci dedicheremo al Coniglio Bianco, noto anche e sopratutto come Bianconiglio. Analizzeremo le sue apparizioni nei libri e ne studieremo ogni gesto, per tentare di delineare il suo carattere. Scopriremo poi quali dettagli del mondo reale ispirarono Lewis Carroll nella creazione di questo bizzarro personaggio, svelando infine cosa significa (metaforicamente) “inseguire un coniglio bianco”.

Al cospetto dell’araldo Bianconiglio

il personaggio del Bianconiglio

Bianconiglio

Il personaggio del White Rabbit, in italiano Coniglio Bianco o Bianconiglio, è la prima creatura che Alice incontra ed è anzi l’artefice del suo arrivo nel Paese delle Meraviglie. Lo conosciamo nel I° capitolo (“Down the rabbit hole“) e incontriamo nuovamente, e brevemente, nel II° (“The pool of tears“) in cui spaventato dalla gigantesca Alice perde ventaglio e guanti, nel IV° (“The rabbit sends in a little Bill“) in cui Alice ne visita la casa e ne resta intrappolata, nell’VIII° (“The queen’s croquet-ground“) in testa al corteo regale e infine nel XI° e XII° (“Who stole the tarts?” e “Alice’s evidence“) in cui si occupa dell’aspetto burocratico del processo. Egli infatti lavora presso la Corte di Cuori come araldo.

Ma esattamente che cos’è un araldo, e che ruolo ha in una corte? L’araldo è una figura nata probabilmente nel medioevo e che ancora oggi esiste in alcune monarchie europee. Oggi come allora, esattamente come fa il Coniglio Bianco, ha il compito di informare il popolo degli atti e delle decisioni presi dal re.

Nel capitolo IV° già citato, ne scopriamo il nome e cognome, sbirciandoli sul targhettino del citofono della sua abitazione: “W. Rabbit”. Quindi il suo cognome è Rabbit (Coniglio) e il suo nome è White (Bianco). Alla luce di ciò, il termine Bianconiglio non è per nulla sbagliato: il nome di battesimo andrebbe sempre messo prima del cognome. E decisamente Bianconiglio è più elegante di Bianco Coniglio – magari anche lo stesso Carroll avrebbe apprezzato la cosa.

Nel libro non lo si chiama mai Bianconiglio, è solo una scelta di alcuni traduttori italiani. In particolar modo tale (sopran)nome deriva dal lungometraggio animato della Disney, datato 1951. Difficile dire però se si trattasse di un’invenzione dei doppiatori italiani o se derivasse da una traduzione antecedente al film.

coniglio bianco illustrazione tenniel

Il coniglio bianco – illustrazione di Sir John Tenniel

Coniglio bianco: aspetto fisico

Come tutti i personaggi immaginati da Lewis Carroll, anche al Coniglio non viene data alcuna descrizione fisica. Le uniche informazioni che abbiamo di lui sono relative al suo abbigliamento: indossa un panciotto (dentro alla cui tasca tiene un orologio a cipolla), dei guanti, e porta sempre con sé un ventaglio.

In un articolo successivo ai libri, Alice on the stage (ne parleremo prossimamente), Carroll ne svela qualche dettaglio in più:

E il Coniglio Bianco, che dire di lui? È simile ad Alice, o ne rappresenta un contrasto? Ne è un contrasto, nettamente. Rispetto alla  ‘giovinezza’, ‘audacia’, vigore’, e ‘decisione’ di Alice, dovete leggerne ‘anzianità’, ‘timidezza’, ‘debolezza’, ed ‘indecisione cronica’, ed otterrete una parte di ciò che ho voluto fosse. Penso che il Coniglio Bianco dovrebbe indossare gli occhiali. Sono sicuro che la sua voce sia trillante, e le sue ginocchia tremanti [piccolo gioco di parole intraducibile], e l’insieme del suo aspetto ne dovrebbe suggerire la totale incapacità di spaventare anche solo un’oca!

And the White Rabbit, what of him? Was he framed on the ‘Alice’ lines, or meant as a contrast? As a contrast, distinctly. For her ‘youth’, ‘audacity’, ‘vigour’, and ‘swift directness of purpose’, read ‘elderly’, ‘timid’, ‘feeble’, and ‘nervously shilly-shallying’, and you will get something of what I meant him to be. I think the White Rabbit should wear spectacles. I am sure his voice should quaver, and his knees quiver, and his whole air suggest a total inability to say ‘Bo’ to a goose!

Dalle illustrazioni di Sir John Tenniel sappiamo che è bipede, ha il pelo ovviamente bianco e gli occhi rosa. In edizioni successive del libro viene spesso ritratto come piuttosto attempato e corredato da piccoli occhialetti da lettura, in accordo con quanto espresso da Carroll.

~ L’articolo continua nella pagina successiva!

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1 Comment

  1. Greaie, molto interessante.

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