Dopo una breve convivenza, l’estinzione

Come tutti sanno, il Dodo è, anzi fu, una creatura realmente esistita, che purtroppo si estinse per colpa della stupidità umana. Scoprimmo la sua esistenza in tempi piuttosto recenti, verso l’inizio del 1600, ma il nostro rapporto con lui durò qualcosa come soli 70 anni. Non riuscimmo a salvare nulla, neppure l’ultimo esemplare impagliato che, qualche anno dopo l’estinzione della specie, venne distrutto dal direttore del museo che lo custodiva, l’Ashmolean Museum di Oxford.

Di lui ci rimangono solo poche informazioni: sappiamo che popolò solamente le isole Mauritius, che era alto all’incirca 75 centimetri e che apparteneva alla famiglia dei colombi (ne era quindi il più grande esemplare).

La bestiola, lasciatevi dire, fu tremendamente ingenua e sfortunata. Non era assolutamente preparata all’arrivo dell’uomo, né tanto meno alla convivenza con gli animali da lui introdotti (come cani e maiali). La sua sfortuna poi fu il fatto di non saper volare e quindi di nidificare sul terreno. Decisamente non gli lasciammo il tempo di adattarsi alla nuova minaccia: noi.*

Divergenze traduttive: Dodo VS Capitan Libeccio

Una piccola curiosità cinematografica: anche nel film Disney Alice nel paese delle meraviglie (1951) compare questo personaggio, ma tanto il suo aspetto, quanto la scelta traduttiva italiana, hanno fatto sì che passasse inosservato. L’avreste mai detto che Capitan Libeccio è in realtà un Dodo?

Anche l’aspetto stesso non aiuta. Ma c’è da dire che col passare degli anni i disegnatori della Disney hanno cambiato approccio. Se vi è capitato di vedere Alice in Wonderland del 2010 e di notare il Dodo, capirete subito il perché: cappellino e pipa di Capitan Libeccio hanno lasciato spazio ad un esubero di piume in CGI. Ammirate le differenze nell’immagine sottostante.

Confronto disegni film Disney

Confronto disegni film Disney

 

Mi auguro che abbiate apprezzato questo piccolo approfondimento sul personaggio del Dodo. Vi aspettiamo numerosi al prossimo articolo, sempre qui su Carrollpedia!