Alice non è solo una bambina, è un personaggio scelto con arguzia da Carroll: scopriamo tutti i perché
Aggiornato! Maggio 2015
In questo articolo parleremo del carattere dell’Alice letteraria di Lewis Carroll. Prendendo in esame i suoi comportamenti e pensieri, proveremo a delineare la sua personalità, cercando poi di capire perché Carroll ha fatto tali scelte.
Incontriamo la protagonista: Alice

Alice
Alice è la piccola protagonista dei due più famosi romanzi di Lewis Carroll: Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie (in originale Alice’s Adventures in Wonderland) e il suo seguito Attraverso lo Specchio (in originale Through the Looking-Glass).
Alice ha 7 anni durante il corso del primo libro (che si svolge il 4 Maggio, il giorno del suo compleanno e di quello della vera Alice Liddell) ed esattamente 7 anni e mezzo nel secondo (che si svolge il 4 Novembre ad esattamente 6 mesi di distanza dal primo).
Fa la sua prima apparizione nel I° capitolo, Down the rabbit hole, del primo libro ed è l’unico personaggio ad essere presente in tutti i capitoli. Carroll ce la presenta mentre è seduta su una panca in giardino (o sulla riva del fiume?), accanto alla sorella maggiore. Lei, la sorella senza nome, sta leggendo un libro “senza né figure né dialoghi” e quindi conosciamo la piccola Alice mentre si annoia, è ad un passo dall’addormentarsi ed in procinto di… inseguire il Coniglio Bianco.
Alice e le buone qualità dell’epoca vittoriana
Alice incarna tutte le qualità apprezzate dalla società vittoriana di Carroll, quelle che i maestri si impuntavano ad insegnare ai bambini (abbiamo approfondito questi e altri aspetti nell’articolo Alice contesto storico: essere una bambina vittoriana). Per citare le parole di Masolino D’Amico:
È dotata un ottimo spirito della realtà: ragionevolezza, buon senso, buona educazione, cortesia, diplomazia, capacità di giudizio, istinto pratico.
Alice di Oscar Mondadori – prefazione
Alice non è altro che una tela bianca
Alice è una bambina come tante e probabilmente è proprio questo il motivo del grande successo dei libri: può essere facilmente sottratta al suo contesto storico e ricollocata a piacere in qualunque altro momento o spazio, senza perdere la sua essenza.
Alice è pura e semplice, proprio come una tela bianca: Carroll ha scelto di delineare così la sua eroina per offrirci una visione di Wonderland che fosse la più incontaminata possibile. Alice è “trasparente” e noi possiamo vedere il mondo che la circonda attraverso i suoi occhi. Inoltre, tramite l’ignoranza propria dei bambini (intesa come quantità di cose che ancora non conoscono), Carroll può costruire intorno a lei un mondo completamente nuovo. Un mondo il cui senso, invece di partire dalle cose, parte dalle parole. [Ovviamente sto parlando dei numerosi giochi di parole contenuti nei libri, e di cui avremo sicuramente occasione di riparlare. Per obbligo morale cito almeno uno degli esempi più belli: farfalla in inglese si dice butterfly. Carroll immagina un mondo in cui il nome di un oggetto ne definisce l’aspetto, un mondo in cui le “butter fly” siano fette imburrate volanti.]
~ L’articolo continua nella pagina successiva!
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